La comunicazione della Chiesa e il metaverso

La società contemporanea, che vede lo sviluppo delle nuove tecnologie, ci chiede costantemente di comprendere quali siano i bisogni dell'uomo e come l'uomo riesce a confrontarsi con la fede e con i valori. Riflessioni necessarie per capire i problemi delle nuove generazioni e anche del mondo degli adulti.

Quest'era ci pone di fronte a particolari sfide educative che siano in grado di fronteggiare le numerose criticità.
La pandemia ha travolto il mondo e ha cambiato il modo di comunicare. Efficaci strategie vengono messe a disposizione dalla Mobile Learning e comprendono anche contenuti che trasmettono importanti valori umani e sociali.

La Chiesa cattolica e le parrocchie hanno cercato di trovare delle soluzioni per supportare percorsi di formazione e crescita, grazie alla Mobile Learning.
Ormai sono tantissime le associazioni laiche, giovanili, di volontariato e i gruppi religiosi, che utilizzano dispositivi come gli smartphone, le fotocamere, i riproduttori audio digitali per dar vita a reti di comunicazione che coinvolgano i membri dello stesso gruppo, o gruppi diversi, il territorio e le Istituzioni.

La Digital Mobility ha fornito importanti strumenti alla Chiesa cattolica e sono tante le comunità cristiane che ricorrono agli strumenti multimediali.
Vengono organizzati corsi di alto valore spirituale per i bambini, i preadolescenti, gli adolescenti e gli adulti che garantiscono una formazione completa. Dibattiti, conferenze e manifestazioni, dove vengono utilizzati materiali tecnologici.

Il professore Giovanni Boccia Artieri ha spiegato come gli strumenti della connessione multimediale siano una risorsa straordinaria per favorire uno scambio relazionale che sia lontano dal diffuso individualismo, descritto dal filosofo, scrittore, sociologo francese e professore all'Università di Grenoble, Gilles Lipovetsky, come l'elemento che caratterizza la società post-moderna. Modi di comunicare che, partendo dalla Fede, tentano di rispettare e comprendere l'altro. L'incontro con le nuove tecnologie deve servire per sviluppare un dialogo produttivo, capace di garantire alle giovani generazioni un futuro migliore.

COSA È CAMBIATO NELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE

Oggi, bisogna fare dei bilanci per chiarire cosa è cambiato nella fruizione delle celebrazioni liturgiche e quindi delle Sante Messe.
Un recente articolo pubblicato da “Avvenire”, di Guido Mocellin https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/le-messe-in-diretta-streaming-tre-anni-dopo-la-rete-riflette, ha messo in evidenza una nuova inchiesta che ha rilevato come sia cambiata la frequenza alla messa dopo il lockdown e come la "novità" dello streaming abbia cambiato le abitudini dei fedeli. Ormai è trascorso più di un anno dalla fine delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid 19 è ci si chiede cosa è successo a quanti erano soliti andare a messa.

Il Pew Research Center, che è un centro studi statunitense con sede a Washington che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici sugli Stati Uniti ed il mondo in generale, ha dato vita ad un sondaggio (vedi qui), diffuso il 28 marzo scorso.Il report è stato intitolato: «Come la pandemia ha influenzato l'affluenza alle funzioni religiose negli Stati Uniti».

L'indagine ha interessato (dal luglio 2020 al novembre 2022) un campione di 11.377 americani, appartenenti a tutti i gruppi religiosi e di tutte le fasce d’età. Gli aspetti più rielevanti sottolineano che: «La quota di americani che partecipa, virtualmente o di persona, alle funzioni religiose oggi è del 40%, inferiore a quella che partecipava prima della pandemia; tale diminuzione, del 3%, risale tutta all’inizio della pandemia; la ripartizione interna tra partecipazione virtuale e partecipazione di persona è cambiata a seconda dei periodi, ma attualmente è stabile: il 40% di questi praticanti dichiara di partecipare di persona, il 30% online o alla televisione e il restante 30% in entrambi i modi».

Ma non solo. Dalla parrocchia della cattedrale di Moròn (area metropolitana di Buenos Aires) è arrivato un documentario di 10 minuti, che spiega tre anni di messe in diretta streaming, ossia il desiderio di riuscire a dare importanza a questa modalità, anche dopo che è stato possibile partecipare alla messa di persona. Il documentario è stato intitolato: «La messa a casa tua. Una storia di questo tempo».
Un video che evidenzia l'impegno, sia spirituale che tecnico, della comunità parrocchiale, che ha cercato di dar vita a trasmissioni di alta qualità con lo scopo di supportare le persone sole e fragili, che ancora oggi assistono alla messa da casa. Il parroco M. Bernal ha definito la sua comunità come «una comunità che annuncia il Vangelo fin dallo streaming della Santa Messa».
Una rivoluzione digitale che ha coinvolto la Chiesa e ha portato innovazioni in campo scientifico, sperimentale, commerciale e ludico-ricreativo.

LA PRIMA GENERAZIONE DIGITALE

I repentini cambiamenti prodotti sull’individuo e sul suo essere sociale dalla rivoluzione digitale in atto, sembrano confermati anche da importanti studi scientifici e da indagini statistiche recenti. Io stesso ho condotto una Survey, “La mia vita ai tempi del Covid”, tra aprile e maggio 2020, che mi ha fornito dati davvero interessanti.
La fotografia che emerge dalle risposte fornite, ci mostra che la rivoluzione tecnologica è ormai compiuta e che gli adolescenti rappresentano a tutti gli effetti la prima generazione digitale. La tecnologia è parte integrante delle loro vite. Praticamente il 100% (96,6%) degli intervistati possiede uno smartphone e oltre l’80% (88,8%) ha un computer. Ma, dato ancora più impressionante, il 69% di questi ha dichiarato di avere un profilo social falso.

Appare evidente, una volta di più, come nell’era liquido-moderna l’inganno sia diventato centrale nei processi di comprensione del reale, e la distinzione tra vero e falso non sia più percepita.
La ricerca mi ha permesso di capire che nell'odierna società dell'informazione sussiste una innegabile responsabilità educativa nei confronti del corretto rapporto che i giovani dovrebbero avere con i media e le nuove tecnologie dell'informazione e su come dovrebbero essere tutelati e protetti.
Tanto è stato fatto dalle Autorità competenti, ma ancora i risultati sembrano essere insufficienti e le famiglie non sono abbastanza informate.

PER UNA SOCIETÀ SOLIDA

A complicare tutto ci ha pensato Mark Zuckeberg da quando ha annunciato al mondo il suo progetto: il Metaverso. Una sorta di monitoraggio algoritmico che permette a questa sorta di “Grande Fratello” di conoscere quello che ci piace e ci profila ciò che può interessarci. Un mondo in cui è difficile distinguere il virtuale e il reale. Una frontiera che presenta rischi e pericoli, specialmente per i minori. In molti si chiedono se la Chiesa riuscirà ad adattarsi anche al Metaverso. Così come è avvenuto per le Messe in streaming, la Chiesa si pone delle domande sul Metaverso ed è attenta a quanto proposto dai grandi colossi della comunicazione e si chiede se e come possa essere utile alle nuove generazioni.
Diversi report indicano come i ragazzi siano instabili nelle relazioni con gli altri e incapaci di comunicare. Inoltre, cercano continuamente l’approvazione da parte del gruppo dei pari e non riescono a dialogare né con i genitori e né con gli insegnanti. L’aspetto più disarmante è la loro mancanza di speranza verso il futuro.

I tratti caratterizzanti dei giovani appaiono gli stessi di quella che Bauman ha definito “società liquida”. Il pensiero liquido riguarda ogni ambito della vita delle persone ed è per questo motivo che serve educare i giovani ad un corretto utilizzo delle nuove tecnologie, perché la realtà non è paragonabile al Metaverso.

L'uomo contemporaneo, immerso nella società liquida, ha bisogno di conoscere figure come quelle di San Francesco di Sales e di San Giovanni Bosco. Due uomini che hanno vissuto in maniera esemplare le virtù umane e che hanno contribuito alla crescita e all'educazione delle giovani generazioni.
Allora, abbiamo bisogno di una società più solida per lasciare spazio alle virtù e dare valore all'altruismo, ma per farlo è necessario l’impegno di tutti gli attori della società.

 

Ultima modifica: Dom 25 Giu 2023