Occhio alla 'buona notizia' di oggi: una Nazionale... ancora in gioco
In questo periodo natalizio vogliamo offrirvi su questo sito anche tante "buone notizie".Le troverete spesso, anche nella home page, per sollecitare l'attenzione di tutti noi giornalisti troppe volte distratti da altri fatti. Cominciamo da un'esperienza sportiva: un gruppo di amici, unito dalle difficoltà della vita, ha dato origine ad un team unico nel suo genere, all’insegna della passione per il calcio (ndr)
Il popolo degli sportivi è rimasto decisamente deluso dalla mancata qualificazione della Nazionale maggiore ai prossimi Mondiali in Russia, un vero smacco per tutti gli appassionati e per il mondo dello sport.
Ma un’altra Italia parteciperà comunque ad un campionato del mondo (che si svolgerà prossimamente in Messico): un team eccezionale, pronto a lottare sul campo come nella vita quotidiana. E’ la Nazionale Italiana Calcio Amputati, nata nel 2012 dal sogno di un piccolo grande atleta, Francesco Messori.
Il giovane, cresciuto senza una gamba, non si arrese all’idea di non poter giocare a calcio, pur con tutte le evidenti difficoltà e le restrizioni imposte dalla vita. Decisivo l’incontro con i responsabili del Centro Sportivo Italiano, con cui nacque il progetto di una prima formazione, in grado di gareggiare con altre Nazionali già presenti in Paesi quali l’Inghilterra, la Turchia, la Germania o la Polonia.
Chi corre con le stampelle, chi para con un braccio solo: è una squadra eccezionale, ormai arricchita da vari incontri internazionali di calcio a 7, con una rosa composta da numerosi giocatori provenienti da varie regioni italiane, di età compresa tra i 9 e i 44 anni, che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti.
Dopo l’ottimo e sudatissimo quinto posto all’European Amputee Football Championship 2017 di Istanbul, questi azzurri, che affrontano ogni match, ogni difficoltà con fierezza, hanno guadagnato così l’accesso al prossimo mondiale. Pur senza sponsor o sovvenzioni, seguiranno il loro sogno fino in fondo, tenendo in alto i nostri colori. Una lezione di vita per tutti i giocatori che, strapagati da un sistema che con il vero sport ha spesso poco a che fare, hanno fallito. Ma anche un esempio per tutti noi, un invito a non arrendersi mai.